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Astronomia

Sci-Fi Universe, 18-19 gennaio 2025: scienza e fantascienza insieme per divertimento e conoscenza, con Luca Perri, Tony Amendola e tanti altri ospiti

Dopo il successo e il divertimento dell’edizione sperimentale di gennaio scorso, torna Sci-Fi Universe (per gli amici “la Sciallacon”), un weekend di conferenze di scienza e fantascienza, con ospiti come Luca Perri e Tony Amendola (Stargate), osservazioni astronomiche e solari (meteo permettendo) e workshop dedicati a fotografia, doppiaggio, podcasting, realtà virtuale e tanto altro ancora.

L’evento è organizzato dallo Stargate Fanclub Italia e io ho il piacere di esserne co-organizzatore, co-conduttore e docente di alcuni workshop e conferenze (per questa edizione, mi occuperò di podcasting e multiverso scientifico e fantascientifico).

Il raduno si tiene al Parc Hotel di Peschiera del Garda (con piscina, palestra, spa e spazi di gioco e intrattenimento per tutta la famiglia), il 18 e 19 gennaio 2025, con un prequel a sorpresa per chi arriva già di venerdì durante l’allestimento. Inoltre durante la convention ci sarà il compleanno della Dama del Maniero, per cui faremo anche un festeggiamento speciale per lei, con alcune cose mai viste e irripetibili.

L’ingresso standard costa 35 euro e vale per entrambi i giorni; ragazzi e ragazze dai 12 ai 17 anni e portatori di handicap entrano con 15 euro; chi ha meno di 11 anni o accompagna portatori di handicap entra gratis.

Se siete interessati a partecipare, la scheda d’iscrizione è qui e il programma completo è qui. Consiglio di non rinviare la prenotazione, perché i posti disponibili sono quasi esauriti. Le ultime notizie e le chicche della SFU vengono pubblicate non solo sul sito dell’evento (scifiuniverse.it) ma anche sui social network: Facebook, X/Twitter, YouTube, Instagram, TikTok e Mastodon.

Questi i club e le associazioni presenti: Stargate Fanclub Italia, Deep Space One, Moonbase ’99, S.T.E.I. Stazione Eco-Interstellare, Star Trek Torino, CICAP, ASIMOF, Doctor Who Italian Fan Club, Starfleet Section 31 Italy Department, Steampunk Nord-Est. Il media partner è FantascientifiCast.

Ospiti e relatori: l’attore Tony Amendola, l’astrofisico Luca Perri, il fisico e astrofisico Simone Jovenitti, l’esperto musicale Claudio Sonego, il traduttore e interprete specializzato in videogiochi Samuele Voltan, la docente di inglese Aurora Fumagalli (laureata in Lettere Moderne con tesi triennale su Star Trek), il giornalista e saggista Cesare Cioni, la consulente editoriale e traduttrice Chiara Codecà, l’ingegnere Dario Kubler (esperto di costruzione di componenti satellitari e di modelli spaziali ultrafedeli).

Workshop ed experience: Meet & Greet con Tony Amendola (che parla italiano), Stampa 3D a cura di GEALab.net, osservazione del Sole in sicurezza con gli esperti di Physical.pub, scrittura con Ida Daneri (docente di scrittura creativa), fotografia per smartphone con Andrea Tedeschi, podcasting con il sottoscritto, doppiaggio con Luca Gatta, scherma con spade laser a cura di GLSabers e Tortellino Laser ASD, prova della realtà virtuale, volo spaziale con Davide Formenti, ginnastica Klingon con Elena Albertini, e altro ancora.

Ci vediamo lì!

Ci vediamo a Segrate oggi alle 18 per parlare di alieni?

Come preannunciato, oggi alle 18 sarò a Segrate, all’Auditorium Centro Verdi, per parlare di ricerca della vita extraterrestre (quella seria) nell‘ambito del Mese dello Spazio, che è una serie di conferenze, laboratori, cineforum e concerti dedicati al fascino dell’Universo, realizzata grazie al supporto del Comune e della Biblioteca di Segrate.

Fra gli ospiti, nelle varie giornate, ci sono Massimo Polidoro, Luca Perri (che sarà ospite della convention Sci-Fi Universe che co-organizzo a gennaio 2025), Giulio Magli, Giulia Malighetti, Luna Rampinelli, Aniello Mennella, Sonia Spinello, Eugenia Canale e Manuel Consigli. Il programma completo è qui su Physical.pub; i dettagli della mia serata di oggi sono qui.

Tutti gli incontri sono gratuiti e ad accesso libero, fino ad esaurimento dei posti; chi ha piacere può lasciare una donazione a Physical Pub. Ove possibile vi saranno firmacopie e gadget astronomici. Io porterò qualche copia di Carrying the Fire – Il mio viaggio verso la Luna (la traduzione italiana dell’autobiografia dell’astronauta lunare Michael Collins).

Ci vediamo a Segrate per il Mese dello Spazio il 23 novembre?

Anche quest’anno Physical Pub organizza il Mese dello Spazio: una serie di conferenze, laboratori, cineforum e concerti dedicati al fascino dell’Universo, con nomi come Massimo Polidoro, Luca Perri, Giulio Magli, Giulia Malighetti, Luna Rampinelli, Aniello Mennella, Sonia Spinello, Eugenia Canale e Manuel Consigli, realizzata grazie al supporto del Comune e della Biblioteca di Segrate.

Il 23 novembre alle 18, all’Auditorium Centro Verdi, ci sarò anch’io, per parlare di ricerca della vita extraterrestre (quella seria, non quella dei fufologi).

Trovate il programma completo qui su Physical.pub.

Tutti gli incontri sono gratuiti e ad accesso libero, fino ad esaurimento dei posti; chi ha piacere può lasciare una donazione a PhysicalPub. Ove possibile vi saranno firmacopie e gadget astronomici. Io porterò qualche copia di Carrying the Fire – Il mio viaggio verso la Luna (la traduzione italiana dell’autobiografia dell’astronauta lunare Michael Collins).

Scoperto un pianeta intorno alla stella singola più vicina al nostro Sole

L’ESO (European Southern Observatory) ha reso pubblica poco fa la scoperta di un pianeta orbitante intorno alla Stella di Barnard, una nana rossa situata a meno di sei anni luce dalla Terra, che è la stella singola più vicina a noi (le tre stelle che compongono il sistema di alpha Centauri sono ancora più vicine, ma sono appunto un sistema triplo). Ci sono inoltre indizi di altri tre possibili esopianeti in orbita intorno alla Stella di Barnard.

L’esopianeta appena annunciato ha una massa almeno pari a metà di quella di Venere e la sua orbita dura poco più di tre giorni terrestri. È uno dei più piccoli esopianeti mai trovati.

Illustrazione artistica dell’esopianeta Barnard B. Credit: ESO/M. Kornmesser.

La scoperta è stata presentata nel paper scientifico “A sub-Earth-mass planet orbiting Barnard’s star” che verrà pubblicato su Astronomy & Astrophysics (https://www.aanda.org/10.1051/0004-6361/202451311).

Grazie alla sua relativa vicinanza, la Stella di Barnard è un obiettivo primario nella ricerca di esopianeti simili alla Terra. Nel 2018 era stato annunciato un possibile rilevamento, ma finora non erano mai giunte conferme.

Illustrazione delle distanze relative fra le stelle più vicine e il Sole. Le dimensioni delle stelle non sono in scala rispetto alle distanze. Credit: IEEC/Science-Wave – Guillem Ramisa.

L’annuncio è il risultato di osservazioni compiute nel corso degli ultimi cinque anni usando il telescopio VLT dell’ESO, situato all’osservatorio del Paranal in Cile. “Anche se ci è voluto molto tempo, siamo sempre stati fiduciosi di poter trovare qualcosa” ha dichiarato Jonay González Hernández, ricercatore presso l’Instituto de Astrofísica de Canarias in Spagna, autore principale del paper. La sua équipe si è dedicata alla ricerca di segnali della presenza di esopianeti nella cosiddetta zona abitabile o zona temperata della Stella di Barnard, ossia la gamma di distanze alle quali può esserci acqua liquida sulla superficie di un eventuale pianeta.

Il cerchio rosso indica la posizione della Stella di Barnard (non visibile a occhio nudo) nella costellazione dell’Ofiuco rispetto alla maggior parte delle stelle visibili a occhio nudo in una notte buia e serena. Credit: ESO, IAU e Sky & Telescope.

Le nane rosse, come la Stella di Barnard, sono fra i bersagli preferiti degli astronomi perché è più facile rilevare la presenza di un pianeta roccioso di massa modesta intorno a una nana rossa che intorno a una stella più grande, simile per esempio al Sole. Questa maggiore facilità è dettata da due motivi:

  • la zona temperata di una nana rossa è molto più vicina alla stella rispetto a quella di una stella come il Sole e quindi eventuali pianeti che dovessero orbitare nella zona temperata avrebbero un periodo orbitale breve, che consentirebbe agli astronomi di osservarli nel corso di giorni o settimane anziché anni;
  • le nane rosse, avendo una massa molto minore di quella del Sole, sono maggiormente disturbate dall’attrazione gravitazionale dei loro eventuali pianeti e quindi hanno un’oscillazione più grande e più facilmente rilevabile.
Questa immagine composita, realizzata unendo tre foto, mostra In azzurro, in rosso e in giallo le diverse posizioni della Stella di Barnard rispetto alle stelle sullo sfondo. Questa stella ha il più grande moto proprio (spostamento apparente sulla volta celeste) in assoluto. Credit: ESO/Digitized Sky Survey 2/Davide De Martin E — Red Dots.

L‘esopianeta appena scoperto è stato chiamato Barnard b secondo la consuetudine che prevede che i pianeti prendano il nome della loro stella seguito da una lettera in ordine di scoperta, partendo dalla B.

Barnard b sta venti volte più vicino alla propria stella rispetto alla distanza Mercurio-Sole, orbita in 3,15 giorni terrestri e ha una temperatura alla superficie di circa 125 °C, perché è al di fuori della zona temperata nonostante la sua stella abbia una temperatura inferiore di circa 2500 gradi rispetto a quella del Sole.

I ricercatori hanno usato ESPRESSO, uno strumento in grado di rilevare le minutissime oscillazioni di una stella causate dall’attrazione gravitazionale di eventuali pianeti orbitanti. I dati ottenuti con questo strumento sono stati confermati da quelli di altri strumenti altrettanto dedicati alla ricerca di esopianeti, come HARPS all‘osservatorio di La Silla dell’ESO, HARPS-N e CARMENES. I nuovi dati non confermano invece l’esistenza dell’esopianeta segnalato nel 2018. 

Questa animazione mostra una tecnica usata dagli astronomi per trovare gli esopianeti: il metodo della velocità radiale. Vengono impiegati spettrografi estremamente precisi, come quello dello strumento HARPS citato nell’articolo. L’attrazione gravitazionale del pianeta fa oscillare lievemente la sua stella nel corso dell‘orbita, e questo piccolissimo spostamento radiale fa traslare lievemente lo spettro della stella grazie all’effetto Doppler. Strumenti come HARPS sono in grado di rilevare questa finissima traslazione, dalla quale si possono dedurre i dettagli della massa e dell’orbita di un pianeta. Credit: ESO/L. Calçada.

Ci sono inoltre indizi della presenza di altri tre esopianeti in orbita intorno alla Stella di Barnard, ma sono necessarie ulteriori osservazioni per averne conferma. Anche così, nota Alejandro Suárez Mascareño, altro ricercatore presso l’Instituto de Astrofísica de Canarias e coautore della ricerca, “la scoperta di questo pianeta, insieme a scoperte precedenti come Proxima b e d, dimostra che i nostri dintorni cosmici sono pieni di pianeti di piccola massa.”

L’Extremely Large Telescope (ELT) dell’ESO, attualmente in costruzione, e in particolare il suo strumento ANDES consentiranno ai ricercatori di trovare altri pianeti rocciosi e piccoli come questo che orbitano nella zona temperata intorno alle loro stelle e permetteranno di studiare la composizione delle loro atmosfere.

Informazioni e illustrazioni tratte dal comunicato stampa dell’ESO dell’1/10/2024.


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