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Intelligenza artificiale

Il 22 novembre a Edilespo (Lugano) parleremo di IA e robotica nell’edilizia

Venerdì 22 novembre alle 17.30, presso il Centro Esposizioni Lugano, sarò moderatore di una tavola rotonda intitolata Le nuove tecnologie digitali applicate alla progettazione/costruzione: la nuova era dell’intelligenza artificiale e la robotica nell’edilizia, nell’ambito del Salone dell’Edilizia Edilespo.

Per un’ora e un quarto avrò il piacere di moderare esperti d’eccezione e di parlare anche di Robodog, un cane-robot guida per ciechi. Questi sono i partecipanti alla tavola rotonda:

  • Professor Andrea Emilio Rizzoli, direttore dell’Istituto Dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale USI-SUPSI
  • Architetto Loris Dellea, direttore della CAT (Conferenza delle Associazioni Tecniche del Cantone Ticino)
  • Davide Plozza, ricercatore del politecnico di Zurigo e sviluppatore di Robodog
  • Alessandro Marrarosa, rappresentante di Digitalswitzerland
  • Christian Righinetti, esperto UAS (Unmanned Aircraft Systems) di DroneAir

A seguire ci sarà un aperitivo offerto da Securiton SA – Taverne e CAT (Conferenza delle Associazioni Tecniche del Cantone Ticino).

Computer grafica nel 1968. Con la demo che ispirò HAL per “2001: Odissea nello spazio”

Link al video su YouTube

Sembrano immagini da un universo parallelo, ma le immagini mostrate in questo filmato del 1968 (YouTube) sono la realtà di quello che già si faceva nei laboratori della Bell alla fine degli anni Sessanta: grafica digitale, composizione di musica al computer, progettazione virtuale di circuiti elettronici usando uno stilo (o penna ottica come si chiamava all’epoca), simulazioni 3D di orbite spaziali, sintesi vocale, concezione di film generati al computer, e altro ancora. I macchinari di allora erano enormi, lentissimi e costosissimi: oggi abbiamo a disposizione le stesse risorse sui nostri telefonini.

A 10:00 una chicca per gli appassionati di fantascienza: la scena che quasi sicuramente ispirò Stanley Kubrick per la famosa sequenza di 2001: Odissea nello spazio nella quale il computer intelligente HAL (spoiler!) subisce una lobotomia e gli viene chiesto di cantare una canzoncina per segnalare il progressivo degrado delle sue capacità intellettive. La canzoncina, in questo documentario e nel film, è Daisy Bell; nell’edizione italiana venne sostituita con la filastrocca Giro Girotondo. Si perse così il riferimento a queste sperimentazioni della Bell e anche una battuta sottile nel testo della canzoncina, quando HAL dice “I’m half crazy” (sono mezzo matto).

Il documentario si intitola The Incredible Machine ed è datato 1968. I sottotitoli automatici di YouTube sono pieni di errori; non fidatevi di quello che scrivono.

Qui trovate il programma in Perl per far cantare Daisy Bell alla sintesi vocale del Mac.

Secondo la didascalia del video su YouTube, si tratta del sistema informatico Graphic 1 dei Bell Labs, composto da un PDP-5 della Digital Equipment Corporation accoppiato a periferiche come una penna ottica Type 370, una tastiera da telescrivente Teletype Model 33 della Teletype Corporation, e un display incrementale di precisione DEC Type 340 coadiuvato da una memoria buffer RVQ della Ampex capace di immagazzinare 4096 parole (words). La risoluzione sul monitor era 1024×1024 (una foto su Instagram di oggi, per capirci). Ripeto, siamo nel 1968 e questi avevano già monitor con queste caratteristiche. L’output grafico veniva passato a un sistema IBM 7094 da 200 kflop/secondo, collegato a un registratore su microfilm SC 4020 della Stromberg Carlson che, sempre stando alla didascalia, “ci metteva ore a leggere e registrare i dati”. Ma le avvisaglie di tutto quello che conosciamo oggi c’erano già.

Fonte aggiuntiva: Hackaday.

Ci vediamo a Rovereto domattina per parlare di IA?

Domani (25 ottobre) alle 8.30 sarò al Teatro Zandonai, a Rovereto, nell’ambito del Festival Informatici Senza Frontiere, per un incontro pubblico sul tema Intelligenza artificiale: falsi timori, rischi e benefici reali. Tutti gli eventi del Festival sono in presenza e gratuiti; per assicurarvi un posto, iscrivetevi agli appuntamenti sul sito del Festival.

A domani!

2024/10/25. Non segnalo più le Avventurette in auto elettrica semplicemente perché ormai la Dama e io siamo talmente abituati che non pianifichiamo neanche più i viaggi: non sono più avventurette! Siamo partiti da casa con il 100% di carica, fatta comodamente a casa con l’energia solare del tetto fotovoltaico, abbiamo percorso 292 km senza dover fare tappe di ricarica, e siamo arrivati all’albergo a Rovereto con un buon 10% di carica residua, dopo aver consumato 50,8 kWh. All’albergo c’è la colonnina (l’abbiamo scelto apposta) e così abbiamo messo sotto carica l’auto (una Tesla Model S 70 di seconda mano) per ripartire oggi pomeriggio e tornare direttamente al Maniero Digitale. Zero problemi.