Podcast RSI – Il finto Brad Pitt e la sua vittima messa alla gogna
Questo è il testo della puntata del 20 gennaio 2025 del podcast Il Disinformatico della Radiotelevisione Svizzera, scritto, montato e condotto dal sottoscritto. Il testo include anche i link alle fonti di questa puntata.
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Probabilmente avete già sentito la notizia della donna francese che ha inviato in totale oltre 800.000 euro a dei truffatori perché era convinta di essere in chat con Brad Pitt e di doverlo aiutare economicamente perché i conti del celeberrimo attore erano bloccati dalla causa legale con l’ex moglie, Angelina Jolie. Se l’avete sentita, probabilmente l’avete commentata criticando l’ingenuità della vittima. Molte persone sono andate oltre e hanno insultato e preso in giro la vittima pubblicamente sui social; lo ha fatto persino Netflix France. Una gogna mediatica rivolta esclusivamente alla persona truffata, senza spendere una parola sulla crudeltà infinita dei truffatori. Ed è stata tirata in ballo l’intelligenza artificiale, che però in realtà c’entra solo in parte.
Questa è la storia di un inganno che in realtà è ben più complesso e ricco di sfumature di quello che è stato diffusamente raccontato, e che permette di conoscere in dettaglio come operano i truffatori online e cosa succede nella mente di una persona che diventa bersaglio di questo genere di crimine.
Benvenuti alla puntata del 20 gennaio 2025 del Disinformatico, il podcast della Radiotelevisione Svizzera dedicato alle notizie e alle storie strane dell’informatica. Io sono Paolo Attivissimo.
[SIGLA di apertura]
Questa storia inizia a febbraio del 2023, quando Anne, una donna francese sposata con un facoltoso imprenditore, scarica Instagram perché vuole postare le foto di una sua vacanza nelle Alpi francesi. Viene contattata subito da qualcuno che dice di essere Jane Etta Pitt, la madre dell’attore Brad Pitt, che chatta con lei e le dice che sarebbe la persona giusta per suo figlio. Poco dopo la contatta online qualcuno che afferma di essere Brad Pitt in persona e chiede di conoscerla meglio. Soprattutto vuole sapere se Anne lavora per caso nei media, perché lui ci tiene molto a proteggere la sua vita privata.
Questo contatto insospettisce la donna, ma Anne non conosce i meccanismi dei social network. Non sa, per esempio, che i controlli di Instagram sulle identità degli utenti sono scarsissimi e che quindi il falso Brad Pitt e la sua altrettanto falsa madre sono liberi di agire praticamente indisturbati e di tentare la stessa truffa contemporaneamente con migliaia di persone. Una truffa complessa e articolata, che include fra i suoi espedienti la capacità dei criminali di passare mesi e mesi a circuire una vittima chattando amorevolmente con lei, perché nel frattempo ne stanno raggirando tante altre, in una sorta di catena di montaggio dell’inganno.
Fra questi espedienti ci sono anche trucchi come i finti regali. A un certo punto, il falso Brad Pitt scrive ad Anne, dicendo che ha tentato di inviarle dei regali di lusso ma che non ha potuto pagare la dogana perché i suoi conti correnti sono bloccati dalla causa di divorzio da Angelina Jolie. E così Anne invia ai truffatori 9000 euro. Il servizio attraverso il quale invia il denaro non la avvisa che questa transazione è sospetta.
Anne, invece, si insospettisce parecchie volte durante questo lungo corteggiamento online, ma ogni volta che le viene un dubbio, i truffatori riescono a farglielo passare, mandandole per esempio un falso documento d’identità dell’attore. La figlia di Anne cerca di avvisarla che si tratta di una truffa e tenta di ragionare con lei per oltre un anno, ma la donna è troppo coinvolta emotivamente in questa relazione a distanza. Anche perché questo falso Brad Pitt le ha chiesto di sposarlo, e lei ovviamente ha accettato una proposta così lusinghiera dopo aver divorziato dal marito.
I truffatori giocano anche la carta della compassione oltre a quella della seduzione e della lusinga. Scrivono ad Anne, fingendo sempre di essere Brad Pitt, e le dicono che l’attore ha bisogno di contanti per poter pagare le cure per il tumore al rene che lo ha colpito. Mandano ad Anne delle fotografie false che sembrano mostrare Brad Pitt ricoverato in ospedale. La donna è reduce da un tumore, e quindi i truffatori toccano un suo tasto emotivo particolarmente sensibile.
Anne cerca su Internet le foto di Brad Pitt ricoverato e non le trova, ma giustifica questa mancanza pensando che quelle fotografie siano confidenziali e siano dei selfie scattati specificamente per lei.
E così Anne invia ai criminali tutto il denaro che ha ottenuto dal divorzio, ossia 775.000 euro, convinta di contribuire a salvare la vita di una persona in gravi difficoltà. Anche qui, i servizi di trasferimento di denaro usati dalla vittima la lasciano agire senza bloccare la transazione, che dovrebbe essere già sospetta in partenza per il suo ammontare così elevato.
Quando i giornali che si occupano di gossip legato alle celebrità pubblicano immagini del vero Brad Pitt con la sua nuova compagna, Ines de Ramon, Anne si insospettisce di nuovo, ma i truffatori le mandano un falso servizio televisivo nel quale il conduttore (in realtà generato dall’intelligenza artificiale)* parla di un rapporto esclusivo con una persona speciale che va sotto il nome di Anne. Questo la rassicura per qualche tempo, ma poi Brad Pitt e Ines de Ramon annunciano ufficialmente il loro legame sentimentale. Siamo a giugno del 2024, e a questo punto Anne decide di troncare le comunicazioni.
* Dopo la chiusura del podcast sono riuscito a recuperare uno spezzone [YouTube, a 1:08] di questo servizio televisivo e ho scoperto che il conduttore sintetico è invece una conduttrice, perlomeno in base al suo aspetto.
Ma i truffatori insistono, spacciandosi stavolta per agenti speciali dell’FBI, e cercano di ottenere dalla donna altro denaro. Lei segnala la situazione alla polizia, e vengono avviate le indagini. Pochi giorni fa, Anne ha raccontato pubblicamente la propria vicenda sul canale televisivo francese TF1, per mettere in guardia altre potenziali vittime. E qui è cominciato un nuovo calvario.
Sui social network, infatti, centinaia di utenti cominciano a prenderla in giro. Uno dei più importanti programmi radiofonici mattutini francesi le dedica uno sketch satirico. Netflix France pubblica su X un post nel quale promuove quattro film con Brad Pitt, specificando fra parentesi che il servizio di streaming garantisce che si tratti di quello vero, con una chiara allusione alla vicenda di Anne. Il post è ancora online al momento in cui preparo questo podcast.
La società calcistica Toulouse FC pubblica un post ancora più diretto, che dice “Ciao Anne, Brad ci ha detto che sarà allo stadio mercoledì, e tu?”. Il post è stato poi rimosso e la società sportiva si è scusata.
TF1 ha tolto il servizio dedicato ad Anne dalla propria piattaforma di streaming dopo che la testimonianza della donna ha scatenato questa ondata di aggressioni verbali, ma il programma resta reperibile online qua e là. Anne, in un’intervista pubblicata su YouTube, ha dichiarato che TF1 ha omesso di precisare che lei aveva avuto dubbi, ripetutamente, e ha aggiunto che secondo lei qualunque persona potrebbe cadere nella complessa trappola dei truffatori se si sentisse dire quelle che lei descrive come “parole che non hai mai sentito da tuo marito.”
In altre parole, una donna che era in una situazione particolarmente vulnerabile è stata truffata non da dilettanti improvvisati ma da professionisti dell’inganno, disposti a manipolare pazientemente per mesi le loro vittime usando senza pietà le leve emotive più sensibili, ha deciso di raccontare pubblicamente la propria vicenda per mettere in guardia le altre donne, e ne ha ottenuto principalmente dileggio, scherno e derisione. Uno schema purtroppo molto familiare alle tante donne che scelgono di raccontare abusi di altro genere di cui sono state vittime e di cui la gogna mediatica le rende vittime due volte invece di assisterle e sostenerle.
In questa vicenda, oltretutto, non sono solo gli utenti comuni a postare sui social network commenti odiosi: lo fanno anche professionisti dell’informazione, che in teoria dovrebbero sapere benissimo che fare satira su questi argomenti è un autogol di comunicazione assoluto e imperdonabile.
Mentre abbondano i commenti che criticano Anne, scarseggiano invece quelli che dovrebbero far notare il ruolo facilitatore di queste truffe dei social network e dei sistemi di pagamento. Questi falsi account che si spacciano per Brad Pitt (usando in questo caso specifico parte del nome completo dell’attore, ossia William Bradley Pitt) sono alla luce del sole. Dovrebbero essere facilmente identificabili da Meta, un’azienda che investe cifre enormi nell’uso dell’intelligenza artificiale per monitorare i comportamenti dei propri utenti a scopo di tracciamento pubblicitario eppure non sembra in grado di usarla per analizzare le conversazioni sulle sue piattaforme e notare quelle a rischio o rilevare gli account che pubblicano foto sotto copyright.
Basta infatti una banale ricerca in Google per trovare falsi account a nome di Brad Pitt, che hanno migliaia di follower, pubblicano foto dell’attore di cui chiaramente non hanno i diritti ed esistono in alcuni casi da anni, come per esempio @william_bradley_pitt767, creato a febbraio del 2021 e basato in Myanmar. E lo stesso vale per moltissime altre celebrità. Queste truffe, insomma, prosperano grazie anche all’indifferenza dei social network.
C’è anche un altro aspetto di questa vicenda che è stato raccontato in maniera poco chiara da molte testate giornalistiche: l’uso dell’intelligenza artificiale per generare le foto di Brad Pitt ricoverato. Quelle foto sono in realtà dei fotomontaggi digitali tradizionali, e lo si capisce perché anche il più scadente software di generazione di immagini tramite intelligenza artificiale produce risultati di gran lunga più coerenti, nitidi e dettagliati rispetto alle foto d’ospedale ricevute da Anne.
L’intelligenza artificiale è stata sì usata dai criminali, ma non per quelle foto. È stata usata per creare dei videomessaggi dedicati ad Anne, nei quali un finto Brad Pitt si rivolge direttamente alla donna, le confida informazioni personali chiedendole di non condividerle, muovendosi e parlando in modo naturale.
Questi video sono nettamente più credibili rispetto alle false foto del ricovero che circolano sui social media in relazione a questa vicenda; sono forse riconoscibili come deepfake da parte di chi ha un occhio allenato, ma chi come Anne si è affacciato da poco ai social network non ha questo tipo di sensibilità nel rilevare gli indicatori di falsificazione, e non tutti sanno che esistono i deepfake. Mostrare solo quei fotomontaggi, senza includere i video, significa far sembrare Anne molto più vulnerabile di quanto lo sia stata realmente.
La qualità delle immagini sintetiche migliora in continuazione, ma per il momento può essere utile cercare alcuni elementi rivelatori. Conviene per esempio guardare la coerenza dei dettagli di contorno dell’immagine, come per esempio la forma e la posizione delle dita oppure la coerenza delle scritte presenti sugli oggetti raffigurati. Un altro indicatore è lo stile molto patinato delle immagini sintetiche, anche se i software più recenti cominciano a essere in grado di generare anche foto apparentemente sottoesposte, mosse o dilettantesche. Si può anche provare una ricerca per immagini, per vedere se una certa foto è stata pubblicata altrove. Inoltre la ricerca per immagini permette spesso di scoprire la fonte originale della foto in esame e quindi capire se ha un’origine autorevole e affidabile. E ovviamente l’indicatore più forte è il buon senso: è davvero plausibile che un attore popolarissimo vada sui social network a cercare conforto sentimentale?
Fra l’altro, nel caso specifico di Brad Pitt il suo portavoce ha ribadito che l’attore non ha alcuna presenza nei social. In altre parole, tutti i “Brad Pitt” che trovate online sono degli impostori.
In coda a questa vicenda amara c’è però un piccolo dettaglio positivo: il racconto pubblico di questo episodio è diventato virale in tutto il mondo, per cui si può sperare che molte vittime potenziali siano state allertate grazie al coraggio di Anne nel raccontare quello che le è successo. E va ricordato che a settembre 2024 in Spagna sono state arrestate cinque persone durante le indagini su un’organizzazione criminale che aveva truffato due donne spacciandosi proprio per Brad Pitt, ottenendo dalle vittime ben 350.000 dollari.
Non sempre i truffatori la fanno franca, insomma, e se gli utenti diventano più consapevoli e attenti grazie al fatto che questi pericoli vengono segnalati in maniera ben visibile dai media, le vittime di questi raggiri crudeli diminuiranno. Più se ne parla, anche in famiglia, e meglio è.
Fonti
Brad Pitt’s team reminds fans he’s not on social media after a woman gets big-time scammed, LA Times
Brad Pitt AI scam: Top tips on how to spot AI images, BBC
French Woman Faces Cyberbullying After Forking Over $850,000 to AI Brad Pitt, Rollingstone.com
AI Brad Pitt dupes French woman out of €830,000, BBC
French TV show pulled after ridicule of woman who fell for AI Brad Pitt, The Guardian
French Woman Scammed Out Of $850k By Fake ‘Brad Pitt’—And The AI Photos Are Something Else, Comic Sands
How an AI Brad Pitt conned a woman out of €830,000, triggering online mockery, France 24 su YouTube
Une femme arnaquée par un faux Brad Pitt – La Story – C à Vous, YouTube (include approfondimenti, spezzoni del finto servizio televisivo, il commento dell’avvocato della vittima sulle responsabilità delle banche che hanno effettuato i trasferimenti di denaro)