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Luglio 1969: dalla Terra alla Luna (quarta parte)

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Il terzo giorno di navigazione celeste di Armstrong, Collins e Aldrin segna l’attracco al “porto lunare” per Apollo 11: dopo un viaggio di 384.000 km a bordo del loro fantastico mezzo cosmico, i tre si inseriscono in orbita lunare.

19 luglio, sabato

Ore 5:11 italiane. Apollo 11 supera la zona dell’equigravisfera, il punto oltre il quale l’attrazione gravitazionale lunare prevale su quella terrestre.

Il giorno dell’ingresso in orbita lunare di Apollo 11 su alcuni quotidiani italiani di sabato 19 luglio 1969 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).

Ore 19:02 italiane. Dopo un periodo di riposo e dopo aver consumato il pranzo, da Houston arriva agli astronauti la comunicazione che autorizza l’Apollo 11 ad immettersi in orbita lunare.

Ore 19:13 italiane. Il “treno spaziale”, composto dal modulo di comando e di servizio e dal modulo lunare, scompare dietro la Luna, interrompendo così il collegamento radio con la Terra. Sul lato opposto del Satellite naturale della Terra viene effettuata la manovra per inserire il veicolo in orbita lunare: l’unico motore del modulo di servizio (SPS) viene acceso per contrastare l’attrazione lunare che, a circa 8.000 km di distanza, ha accelerato l’Apollo 11 fino a circa 9.000 km orari. L’accensione del motore, per sei minuti e 2 secondi, riduce a 3.200 km/h la velocità del veicolo, consentendogli di immettersi in un’orbita ellittica che ha un apocinzio di 314 km e un pericinzio di 112 km.

Nella raffigurazione artistica, l’entrata in orbita lunare del complesso spaziale Apollo 11.

Ore 19:22 italiane. Apollo 11 entra in orbita lunare.

Ore 19:46 italiane. Il complesso spaziale Apollo 11 riappare da dietro la Luna. Cessa così il silenzio radio, detto “LOS”, dalle iniziali di “Loss of Signal”, e il contatto con la Terra viene ristabilito. “Tutto perfetto”, annuncia con la solita calma il comandante Armstrong. Poi aggiunge: “Stiamo ora sorvolando il punto di atterraggio prescelto nel Mare della Tranquillità, ed è esattamente come nelle fotografie scattate da Apollo 10, ma vedere la nostra pista di atterraggio dal vero è un’altra cosa; c’è la stessa differenza fra assistere a una partita di football allo stadio e vederla in televisione”.

La superficie della Luna fotografata dai tre astronauti di Apollo 11 in orbita. Un paesaggio freddo, eppure affascinante. Senza vegetazione, senza luci di città che rivilano vita, uomini o animali. Ma ad ogni giro intorno alla Luna i tre astronauti hanno l’occasione di rivedere la propria casa, dove sono nati, cresciuti e dove ritorneranno dopo questa straordinaria impresa…la Terra!

Ore 21:56 italiane. Viene accesa per la quinta volta dall’inizio del volo la telecamera a colori per la prima trasmissione dall’orbita lunare. Durante i trenta minuti di collegamento, viene mostrata e descritta dai tre astronauti a distanza ravvicinata la superficie selenica sorvolata dall’astronave.

Ore 23:43 italiane. Il motore principale dell’Apollo viene riacceso per 17 secondi per rendere circolare l’orbita intorno alla Luna, con un apocinzio di 122 km e un pericinzio di 112 km. I tre uomini di Apollo 11 hanno come ancorato il loro straordinario “vascello cosmico” al porto della Luna, terzi nella ancor giovane storia dell’astronautica, dopo gli equipaggi di Apollo 8 e Apollo 10. Ora resta la parte più difficile della missione, quella più affascinante e finora unica nella storia dell’umanità: la discesa con la “scialuppa”, il Lem, denominato “Aquila”, in un punto prescelto nel Mare della Tranquillità.

La copertina del Radiocorriere TV con all’interno i programmi della settimana dal 20 al 26 luglio 1969 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).