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Luglio 1969: dalla Terra alla Luna (quinta parte)

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Sono trascorsi otto anni da quando il presidente John Fitzgerald Kennedy pronunciò queste parole davanti ai rappresentanti del Congresso degli Stati Uniti: “Credo che questa nazione si debba impegnare a raggiungere l’obiettivo, prima che finisca questo decennio, di far atterrare un uomo sulla Luna e di farlo tornare sano e salvo sulla Terra. Nessun progetto spaziale di questo periodo sarà più impressionante per il genere umano, o più importante per l’esplorazione spaziale a lungo raggio; e nessuno sarà così difficile e dispendioso da compiere”.

Oggi, domenica 20 luglio 1969, con la missione Apollo 11, quella promessa, considerata dai più utopistica, sta diventando realtà.

20 luglio, domenica

Ore 01:22 italiane. Il comandante Neil Armstrong e il pilota del modulo lunare Edwin “Buzz” Aldrin entrano nel Lem “Aquila” per un’ulteriore ispezione.

Ore 03:17 italiane. Finita l’ispezione del modulo lunare, i due piloti rientrano nel modulo di comando “Columbia” e annunciano, in collegamento con la base di Houston, che il Lem è stato trovato in ottime condizioni.

Uno sguardo verso la Terra vista dall’orbita lunare dall’interno del modulo lunare. Al centro, in primo piano, uno dei sedici ugelli dei motori di manovra e di assetto del veicolo (foto AS11-37-5442).

Ore 04:32 italiane. Consumata la cena, i tre astronauti di Apollo 11 iniziano un periodo di riposo.

La grande attesa per il primo sbarco di un equipaggio umano sulla Luna occupa le prime pagine dei quotidiani italiani e di tutto il mondo (dalla collezione personale di Gianluca Atti).

Ore 15:17 italiane. Dopo un periodo di riposo e il pranzo del giorno, Aldrin ritorna all’interno del modulo lunare, seguito quaranta minuti dopo da Armstrong. Insieme effettuano l’ultimo definitivo controllo di tutti gli strumenti del Lem. Prima di lasciare il modulo di comando “Columbia”, i due vengono aiutati da Collins nella vestizione delle tute; poi, dopo aver controllato insieme che i condotti per la pressurizzazione, i contatti radio e tutto il resto siano perfettamente a posto, anche Collins indossa lo speciale indumento spaziale.

Ore 18:00 italiane. Armstrong e Aldrin, dall’interno del Lem, con un comando automatico dispiegano le gambe di atterraggio del “ragno lunare”.

Ore 19:44 italiane. Il Lem, il cui nome in codice è diventato “Aquila” per le comunicazioni con la Terra e tra le due navicelle, si distacca dal modulo di comando “Columbia”. “Aquila ha messo le ali”, comunica Armstrong a terra. Ora i due veicoli, sulla stessa orbita, sono a circa dieci metri di distanza l’uno dall’altro. Collins, rimasto solo a bordo del “Columbia”, osserva attraverso i finestrini della navicella se le gambe di atterraggio del ragno si sono distese completamente e ne dà comunicazione ai due astronauti a bordo del Lem.

Foto AS11-44-6567.
Foto AS11-44-6568.
Foto AS11-44-6576.
Foto AS11-44-6582.

Ore 20:12 italiane. Michael Collins, l’astronauta nato a Roma il 31 ottobre 1930, pilota del modulo di comando, accende i piccoli motori della sua nave spaziale, guidandola su un’orbita leggermente diversa a circa tre chilometri da “Aquila”.  

Ore 22:05 italiane. Giunto a 15.200 metri dalla superficie selenica, il modulo lunare “Aquila” inizia la discesa a motore, lasciando l’orbita ellittica descritta sino a quel momento e detta “orbita di trasferta” perché Armstrong e Aldrin possono servirsene per trasferire il Lem su una traiettoria diretta di discesa verso il suolo lunare.

Nel corso delle prime fasi della discesa, Armstrong e Aldrin notano che stanno oltrepassando i punti di riferimento sulla superficie lunare quattro secondi prima del previsto. “Aquila” viaggia troppo veloce e quindi essendo un po’ “lunghi” capiscono che probabilmente atterreranno alcune miglia più ad ovest rispetto al punto previsto. 

A 1.800 m sopra la superficie lunare, il computer di navigazione e di guida del modulo lunare richiama l’attenzione dei due uomini a bordo con una serie di allarmi con codice 1202 e 1201, che indicano che il computer di guida si sta sovraccaricando.

Dal Centro di Controllo di Houston i tecnici che seguono il volo, dopo un rapido consulto, tranquillizzano gli astronauti: potete continuare la discesa. Durante l’ultimo tratto Armstrong, guardando dai finestrini, si accorge che il luogo dell’atterraggio indicato dal computer e dalle carte studiate a terra è molto più roccioso e pieno di massi del previsto. A questo punto il comandante di Apollo 11 prende il controllo manuale del Lem.

Ore 22:17 italiane. Il modulo lunare “Aquila”, alla velocità di un metro al secondo, si posa con le gambe del sistema di atterraggio sulla superficie della Luna, precisamente in un punto nel Mare della Tranquillità presso l’equatore lunare. È il comandante Armstrong a dare lo storico annuncio a terra: “Houston, qui Base della Tranquillità , l’Aquila è atterrata!”. L’inclinazione del Lem sul suolo selenico è di appena 4 gradi. il limite di sicurezza per una ripartenza sicura dalla Luna è di 12 gradi.

Sono passate 102 ore, 45 minuti e 40 secondi dal lancio da Cape Kennedy, sono trascorsi otto anni di preparativi dopo la promessa del presidente Kennedy, e probabilmente sono passati migliaia e migliaia di anni da che l’uomo ha sognato di andare sulla Luna: Armstrong e Aldrin sono i primi nella storia a giungere su un corpo celeste al di fuori della Terra.

Foto AS11-37-5449.
Foto AS11-37-5451.
Foto AS11-37-5458.

Queste foto furono scattate dai finestrini del modulo lunare “Aquila” circa un’ora e mezza dopo l’allunaggio, per formare una panoramica d’emergenza e documentare almeno brevemente il sito e non tornarsene a mani vuote qualora si fosse resa necessaria una ripartenza senza escursione. Sono le prime fotografie scattate da un essere umano sulla Luna.

(continua)

Per saperne di più

La conquista della Luna è stata uno degli eventi più importanti della storia dell’umanità e anche la Rai aveva preparato una diretta fiume di trenta ore coordinata da Andrea Barbato e con due commentatori: Tito Stagno in studio a Roma e Ruggero Orlando inviato a Houston. Durante la discesa del Modulo Lunare di Apollo 11 verso la superficie lunare, i due conduttori furono protagonisti di un battibecco in diretta TV: Stagno annunciò l’allunaggio, ma Orlando lo smentì.

Apollo 11 Timeline: 1969/07/20 (22:17 IT): Allunaggio! Il diverbio fra Tito Stagno e Ruggero Orlando