Le lancette dell’orologio in Italia segnano le 20:13 di sabato 11 aprile 1970. Sulla costa orientale degli Stati Uniti, e specificamente nello stato della Florida, sono le 14:13. Le televisioni di quasi tutto il pianeta sono collegate con il Centro spaziale Kennedy. In Italia, poco prima dell’inizio del telegionale serale delle 20:30, è in onda un’edizione straordinaria; in studio ci sono Tito Stagno e Piero Forcella. La voce dell’annunciatore della NASA Chuck Hollinshead ha appena finito di scandire gli ultimi secondi di un conto alla rovescia impeccabile, al contrario degli eventi umani che hanno preceduto questo momento (la rosolia di Mattingly e la sua sostituzione con Swigert), quando la rampa di lancio 39-A viene investita da una vampata immensa di fuoco e fiamme scaturite dai cinque potenti motori F-1 del primo stadio del gigantesco Saturn V.
Dapprima lentamente, poi via via sempre più veloce, il razzo più grande e più potente mai costruito dall’uomo fino a quel momento si distacca dal suolo terrestre, allungando sempre di più la sua corsa verso il cielo: è iniziato il viaggio di Apollo 13 verso la la Luna con a bordo l’equipaggio formato da James Lovell, Fred Haise e John Swigert.
Nelle fasi iniziali del volo, però, non tutto funziona alla perfezione: dopo il regolare distacco dell’S-IC, il primo stadio del Saturn, a due minuti e 44 secondi dal distacco dalla torre di lancio, e dopo l’accensione del secondo stadio S-II, il motore centrale di quest’ultimo cessa di funzionare due minuti prima del previsto. Da bordo della cabina dell’Apollo, lanciata ad altissima velocità verso la quota orbitale, si sente la voce del comandante Lovell: “Questo non sarebbe dovuto succedere”. Fortunatamente il “cervello elettronico” del Saturn comanda agli altri quattro motori di rimanere accesi 45 secondi in più.
Dopo nove minuti e 53 secondi anche il secondo stadio viene abbandonato, e l’accensione dell’unico motore del terzo stadio, l’S-IVB, permette la perfetta inserzione nella prevista orbita di parcheggio intorno alla Terra. Sono trascorsi 12 minuti e 39 secondi dal distacco dalla rampa di lancio. In Italia sono le 20:25. A Houston il grande orologio della sala di controllo segna le 14:25.
La prossima manovra del piano di volo è prevista a due ore e 41 minuti dal “liftoff”, quando verrà riacceso il potente motore del terzo stadio per immettere Apollo 13, con il suo prezioso carico umano, nella giusta traiettoria per l’altopiano lunare di Fra Mauro.
Per la terza volta, in meno di nove mesi, due astronauti americani, il quinto e il sesto nella storia dell’umanità, James Lovell e Fred Haise, si accingono a raggiungere il satellite naturale della Terra e a camminare sulla sua desolata superficie, per la prima vera esplorazione scientifica della Luna. Jack Swigert li attenderà in orbita.


