Stamattina è andata in onda una nuova puntata in diretta di Niente Panico, il programma che conduco insieme a Rosy Nervi sulla Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera.
La puntata è riascoltabile qui oppure nell’embed qui sotto. Le puntate vengono pubblicate a questo link:
I temi della puntata
L’account Instagram della settimana: @combophoto.
La bufala della settimana: il falso allarme per il tonno radioattivo (da Bufale.net).
Intelligenza artificiale e musica: Suno lancia la funzione Covers per ricreare le canzoni usando vari stili “un po’ come applicare un filtro a una foto” e usabile anche partendo da “un canto amatoriale sotto la doccia […] Per i musicisti e i produttori, Covers offre un’opportunità unica di sperimentare diversi arrangiamenti e stili senza perdere tempo” (Punto Informatico).
Prova pratica di Suno: ho creato un account gratuito, ho immesso il prompt “una canzone pop dedicata a due conduttori radiofonici, Rosy e Paolo, che portano informazione e allegria”, in italiano, e Suno mi ha generato questo brano, che è quello che abbiamo anche trasmesso in diretta, e anche questa versione alternativa un po’ meno brillante.
Sottolineo che tutto quello che sentite è stato generato pari pari dall’intelligenza artificiale di Suno, senza alcun mio intervento di rifinitura: il testo (in italiano e in rima), la voce del cantante, la melodia e gli strumenti.
L’intervista impossibile: Abbiamo ricordato l’anniversario della nascita di Ray Charles (23 settembre 1930). A titolo dimostrativo, anche qui tutto è stato creato pari pari dall’IA.
Per prima cosa ho chiesto a ChatGPT “leggi questa biografia di Ray Charles https://it.wikipedia.org/wiki/Ray_Charles e prepara quattro domande vivaci e intelligenti per un’intervista a Ray Charles come se fosse ancora vivo”.
La risposta di ChatGPT:
Ecco quattro domande vivaci e intelligenti per un’intervista a Ray Charles:
Ray, sei stato un pioniere nel fondere gospel, jazz e blues, creando il soul. Come hai trovato il coraggio di rompere le regole musicali e inventare un suono così unico?
Dopo la perdita della vista, la musica è diventata la tua vera visione. In che modo questa esperienza ha cambiato il tuo modo di sentire e interpretare la musica?
“Georgia on My Mind” è uno dei tuoi brani più amati. Cosa rappresenta per te questo pezzo e perché pensi abbia toccato così tante persone?
Hai affrontato momenti difficili, inclusa la dipendenza. Qual è stato il momento in cui hai sentito di poter riprendere il controllo della tua vita e della tua carriera?
Solitamente per queste “interviste” usiamo Character.ai, che però non ha un profilo già pronto dedicato a Ray Charles, per cui ho chiesto a ChatGPT di generare anche le presunte risposte, dandogli l’istruzione “Usando le informazioni che hai su Ray Charles, crea le risposte a queste domande”.
ChatGPT ha risposto così:
Ecco delle risposte immaginate da Ray Charles alle tue domande:
Ray, sei stato un pioniere nel fondere gospel, jazz e blues. Come hai trovato il coraggio di rompere le regole musicali e creare un suono così unico? “Ho sempre seguito il mio cuore. La musica è una cosa viva, non puoi rinchiuderla in scatole. Venivo da una tradizione di gospel, ma il blues e il jazz mi parlavano, così ho combinato tutto. Non era pianificato, era solo quello che sentivo.”
Dopo la perdita della vista, la musica è diventata la tua vera visione. In che modo questa esperienza ha cambiato il tuo modo di sentire e interpretare la musica? “Perdere la vista mi ha fatto ascoltare il mondo in un modo completamente nuovo. Ogni nota, ogni ritmo aveva un significato più profondo. La musica è diventata il mio modo di vedere, di comunicare e di esprimere le emozioni che non potevo vedere ma che sentivo dentro di me.”
“Georgia on My Mind” è uno dei tuoi brani più amati. Cosa rappresenta per te questo pezzo e perché pensi abbia toccato così tante persone? “Georgia è più di una canzone per me, è come tornare a casa, dove ho iniziato tutto. Credo che tocchi le persone perché parla di nostalgia, di affetto per le proprie radici. Chiunque può connettersi con quel sentimento.”
Hai affrontato momenti difficili, inclusa la dipendenza. Qual è stato il momento in cui hai sentito di poter riprendere il controllo della tua vita e della tua carriera? “Il momento più difficile è stato rendermi conto che la dipendenza mi stava portando via tutto, ma la musica mi ha sempre dato una ragione per lottare. Quando ho capito che avevo ancora tanto da dare, è stato lì che ho deciso di riprendere il controllo, per me stesso e per la mia musica.”
Ho poi preso questi testi e li ho fatti leggere a une delle voci di ElevenLabs.io. La cosa che mi inquieta è che le domande sono dannatamente pertinenti e probabilmente migliori di quelle che sarebbero venute in mente a me.