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Morto a 99 anni l’artista belga Paul Van Hoeydonck, autore della statuetta lunare “Fallen Astronaut”

L’artista belga Paul Van Hoeydonck, autore di una statuetta che è considerata l’unica opera d’arte lasciata sulla Luna durante una delle missioni Apollo, è morto sabato all’età di 99 anni. Lo ha annunciato la sua famiglia sulla sua pagina Facebook.

Nato l’8 ottobre 1925 ad Anversa, Van Hoeydonck è stato un artista prolifico, attivo nella scultura, nella pittura, nel disegno, nel collage e nella grafica. Ad aumentare la sua fama in tutto il mondo fu però una piccola statuetta alta 8,5 centimetri che rappresenta una figura stilizzata di un astronauta, denominata “Fallen Astronaut” (“Astronauta caduto”) e lasciata sulla Luna durante la missione Apollo 15 il 2 agosto 1971 dagli astronauti David Scott e James Irwin come tributo ai colleghi americani e sovietici caduti in missione o deceduti a causa di incidenti aerei o stradali.

La statuetta fu commissionata a Van Hoeydonck direttamente da David Scott, comandante di Apollo 15, durante un incontro ad una cena. All’artista fu richiesto di creare una piccola scultura per commemorare i 14 astronauti e cosmonauti periti fino ad allora in missioni spaziali e non solo e per celebrare il progresso dell’esplorazione spaziale non solo lunare ma nell’intero Sistema Solare.

Siccome la scultura avrebbe dovuto viaggiare nello spazio ed essere poi esposta per sempre alle condizioni estreme della superficie lunare, Van Hoeydonck ricevette precise istruzioni sulle dimensioni, sul peso e sul materiale da utilizzare per la sua realizzazione. Per soddisfare i requisiti di leggerezza e robustezza, l’artista belga scelse come materiale l’alluminio, che ha il vantaggio di resistere alle forti escursioni termiche della superficie lunare senza il rischio di deformarsi nel tempo. Gli vennero dati anche alcuni suggerimenti sul soggetto che avrebbe dovuto rappresentare: la figura non avrebbe dovuto essere identificabile né come sesso né come etnia. Sia l’artista che il committente, in questo caso l’equipaggio di Apollo 15, concordarono che per evitare ogni futura speculazione commerciale del progetto artistico la statuetta non avrebbe dovuto riportare la firma dell’artista e che lo stesso nome dello scultore non avrebbe dovuto essere divulgato al pubblico.

La missione di Apollo 15, quarto sbarco umano sulla Luna, partì regolarmente dalla rampa di lancio 39-A di Cape Kennedy il 26 luglio 1971 con a bordo l’equipaggio costituito da David Scott, James Irwin e Alfred Worden. Scott e Irwin, al termine della loro terza ed ultima esplorazione ai piedi degli Appennini lunari mentre Worden li attendeva in orbita, depositarono il “Fallen Astronaut” non lontano da dove parcheggiarono il loro veicolo elettrico prima di rientrare a bordo del modulo lunare “Falcon”. Lo collocarono sul suolo selenico insieme ad una targa metallica con i nomi, in ordine rigorosamente alfabetico, di 14 astronauti deceduti, otto statunitensi e sei sovietici.

La statuetta “Fallen Astronaut” insieme alla targa commemorativa (foto AS15-88-11894).

Solo dopo il rientro a terra dei tre di Apollo 15 l’opinione pubblica venne a conoscenza della deposizione sulla superficie lunare della statuetta, durante la conferenza stampa post-volo, ma non fu menzionato il nome dell’artista, tenuto intenzionalmente segreto per scelta dell’equipaggio. Anche quando il prestigioso National Air and Space Museum di Washington espresse il desiderio di avere una copia dell’opera per esporla ai visitatori, dovette farne richiesta tramite gli astronauti. Ad aprile 1972 Van Hoeydonck donò al museo una replica della scultura, esposta ancora oggi assieme ad una copia della targa con i nomi dei quattordici astronauti deceduti.

Il suo nome fu rivelato al mondo il 16 aprile 1972 dallo storico cronista statunitense Walter Cronkite, durante la diretta televisiva della partenza della missione lunare successiva, Apollo 16, quando Cronkite ospitò in studio Van Hoeydonck.

L’artista belga Van Hoeydonck ritratto con in mano il “Fallen Astronaut”.
Fonti aggiuntive

Fallen Astronaut Memorial, Readtheplaque.com.

Plaque, Fallen Astronaut and Cosmonaut, Reproduction, Smithsonian National Air and Space Museum (copia archiviata su Archive.org)

The Sculpture on the Moon, Slate.com, 2013.

Appuntamenti pubblici di maggio

16 maggio – TORINO (Salone del Libro) – Centro congressi Lingotto, Sala Madrid dalle 13.45 alle 14.45 circa: presentazione della nuova collana CICAP “Think Deep“. Saranno presenti: Roberto Paura, Giuseppe Stilo e Sofia Lincos, Paolo Attivissimo e Lorenzo Montali (in rappresentanza del Cicap). Modera Elisa Palazzi. Seguirà firmacopie.

31 maggio (spostato dal 10 maggio) – COMO – Yacht Club (viale Puecher 8) dalle 9 alle 13: Convegno “Fake News e Social“. Relatori: Lorenzo Montali, Paolo Attivissimo, Federico Pennestrì, Marco Valle, Mario Guidotti. Ingresso libero, posti limitati. Per iscrizioni: info@premiocittadicomo.it

Occhio agli impostori che fingono di essere me su X/Twitter

Ringrazio i tanti che mi hanno segnalato che qualcuno ha avuto la brillante idea di creare account falsi su X/Twitter spacciandosi seriamente per me, scimmiottando il mio modo di scrivere e rubandomi anche la grafica. Ho segnalato a X/Twitter questi account, e il primo che ho segnalato risulta ora azzerato. Prima era così:

Ora è così:

Ricordo a tutti che ho un solo account ufficiale su X/Twitter: è quello storico, aperto nel 2007, che ha 400.000 follower e oggi si chiama @attivissimo_me. Lo tengo solo come segnaposto e per poter segnalare gli impostori. Tutti gli altri, con qualunque altro nome, sono account falsi. L‘autenticazione è nella pagina Contatti di questo sito.

Non regalate loro pubblicità o attenzioni citandoli o commentandoli pubblicamente o interagendo con loro: segnalateli a X/Twitter e basta. Grazie!

Recensioni online fasulle, i test di Patti Chiari (RSI)

La puntata del programma d’inchiesta e difesa dei consumatori Patti Chiari della Radiotelevisione Svizzera andata in onda in diretta l’8 novembre scorso è stata dedicata al fenomeno delle recensioni online di alberghi e ristoranti, ospitate dai grandi portali di turismo e ricerca, che contengono dati falsi o ingannevoli, con danni molto importanti alla reputazione degli esercizi coinvolti.

Sono stato ospite in studio per spiegare soprattutto come mai Google Maps e altri grandi nomi del settore non sembrano granché interessati a fornire informazioni accurate e aggiornate, e tollerano disinvoltamente la piaga delle recensioni positive o negative comperate online, come ha ben dimostrato la redazione con un esperimento pratico molto eloquente.

Gli altri ospiti in studio sono Mirco Sarac, appassionato recensore su Google Maps, e Massimo Suter, presidente di Gastroticino. Io arrivo a circa 29 minuti dall’inizio.